Nel pomeriggio di ieri un cittadino di Priolo, nel Siracusano, ha assistito, suo malgrado, ad un gravissimo fatto che, divenuto in pochissimo tempo virale sui social, ha suscitato orrore e sdegno nell’intera popolazione della penisola: un’auto in corsa trascinava per il paese un cane legato al bagagliaio con una grossa catena, provocandogli traumi e dolore inconcepibili.
Il testimone, inorridito, inseguiva il conducente provando a fermare la sua folle corsa, purtroppo non riuscendoci. Il criminale, infatti, ha proseguito indisturbato, addirittura accelerando per altre diverse centinaia di metri.
In seguito come se non bastasse, l’uomo scendeva dall’auto, liberava dalla catena il corpo del povero cane, ormai esanime per via dei traumi subiti, e lo gettava in aperta campagna, per poi darsela a gambe.
Immediatamente informati i volontari dell’OIPA di Siracusa, si precipitavano sul posto. La scena che gli si presentava era drammatica ed il cane veniva prontamente caricato in auto e trasportato verso l’ambulatorio veterinario più vicino.
Purtroppo la situazione clinica dell’animale era talmente compromessa che, dopo due ore dall’inizio dell’agonia, il suo cuore ha cessato di battere, ponendo così fine a quelle atroci sofferenze.
Maltrattato, seviziato, martoriato ed, infine, ucciso.
Numerosi sui social sono stati i messaggi di sdegno e ribrezzo nei confronti dell’autore di questo abominevole gesto; copiosi gli auguri affinché il karma faccia il suo corso. I più credenti hanno scomodato la “giustizia divina”.
A noi piace pensare che, qui ed ora, sia la volta di quella terrena.
L’autore del reato è stato, infatti, denunciato alle autorità dal cittadino che ha assistito al fatto, dall’OIPA ed anche dal sindaco di Priolo. Il fascicolo a suo carico è già in possesso del magistrato competente, che provvederà senz’altro a dare giustizia alla povera anima innocente che ha avuto la sfortuna di incrociare sul suo cammino questo mostro.
OIPA ha inoltre reso pubblica l’intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento penale a carico del reo e di chiedere al Sindaco di Priolo di intervenire mediante un’ordinanza che vieti ad un soggetto socialmente pericoloso di detenere animali.
Attendiamo ora l’esito delle indagini e l’apertura del procedimento, augurandoci vivamente che episodi di tale portata non ne accadano più.
Dott.ssa Daniela Parimbelli
Area Legale Second Chance for Dogs
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